DAL NOVECENTO AI GIORNI NOSTRI
LA MIGRAZIONE DELLA SOCIOLOGIA IN AMERICA
LA RICERCA APPLICATA
la sociologia è nata in Europa, tuttavia uno dei terreni di sviluppo più fertili è stata l'America, dove dai primi anni del novecento sono stati registrati i progressi più significativi. La sociologia statunitense si è resa autonoma da quella Europea quando ha iniziato a caratterizzarsi come
ricerca applicata alla soluzione dei problemi concreti che insorgono nella
società industriale. Gli autori europei hanno affrontato problematiche di carattere generale, legate al grande mutamento sociale provocato dall'industrializzazione: il sistema di produzione, le forme di "solidarietà" sociale, l'azione sociale, il processo di secolarizzazione; però la società ha avuto problemi più pratici e urgenti. Furono appunto i sociologi statunitensi a condurre per primi delle indagini finalizzate alla comprensione e alla soluzione di questi problemi (vita nei quartieri periferici, cultura degli immigrati,...). Caratteristico della sociologia statunitense è sempre stato un atteggiamento meno teorico rispetto alla sociologia Europea.
CHICAGO, UNA CITTÀ-LABORATORIO
Lo sviluppo urbano e quello industriale sono imponenti e l'immigrazione è uno dei nodi centrali che le amministrazioni locali e quelle centrali si trovano a dover sciogliere. A Chicago tra il
1871-1892 la popolazione cresce del 300% e a a causa di questo ci sono delle ripercussioni sul piano sociologico.